venerdì 22 novembre 2019

Quando Zavattini

Quando Zavattini se ne uscì con la teoria del pedinamento di un passante qualsiasi perché ogni uomo è una storia degna di essere raccontata, poteva succedere che il pedinato, l' uomo qualsiasi, l' individuo anonimo tra la folla, appena mostrava la sua faccia, altri non fosse se non lo stesso Cesare Zavattini, quella Prima Persona volta a volta impertinente e gentile, triste e dispettosa, che si affaccia dalla pagine di tutti i suoi libri. Come una condanna, in fondo alla strada Zavattini ha sempre trovato Zavattini. Per tutta la vita ha cercato di sfuggire a se stesso, ha incontrato personaggi, ha rincorso la politica e la cronaca, ha viaggiato in paesi lontani, ma i viaggi più avventurosi, ma i viaggi più avventurosi, le esplorazioni più emozionanti le ha compiute intorno al suo appartamento di Milano fino al 1935 e poi in quello di via S. Angela Merici a Roma nei lunghi anni della maturità.
]1991/10/08/ zavattini-peccatore-con-le-ali
il secondo anno dal 1989

Parlando, essendo voce e parola, l’uomo perde il suo enigma, la sua perfetta chiusura. E si svela come l’esser aperto: che parla. Aperto, perché rivolto; rivolto, perché in attesa. In attesa di chi risponda a lui che parlando domanda, e chiede relazione. Dare voce alla «vita»: questo il problema di Virginia Woolf. Per questo fu necessaria alla sua vita la scrittura, come ciò che sempre riprende nel linguaggio, ciò che al linguaggio sfugge, se appunto non accade come parola. Per questo alla Woolf la «vita» non basta: e sempre deve innestare su di essa un’altra operazione, attraverso la quale ritessere come in un’altra trama (il testo) ciò che la «vita» ha già tessuto.

La Ra[gazza ladra

gli scritti della maturità, Una storia, 10 giugno 1918 e Modena 1831 città della Charteuse, sono il personale tentativo di fare ordine nelle vicende della sua vita passata, partendo dalle origini, resuscitando i suoi antenati patrioti, i moti del ’31, e, collegando Ciro Menotti, i carbonari con i suoi nonni, nati a Marsiglia da esiliati modenesi.
] Antonio Delfini di Elio Pagliarani

«Per andare in paradiso col mio cuore \ Vado in cerca di belle signore. \ È la mia voce che muore.\ Perché Tu non ascolti o Signore? \ Vorrei tu mi armassi la mano \ per incendiare il piano padano»

AMELIA & DIVERSI
] videor.it

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