Fu invece l'inizio della rivoluzione "inavvertita" del digitale, ossia della sua penetrazione "banale" nella vita e negli oggetti di tutti i giorni. Questa diffusione nel quotidiano andava (e va tuttora) in una direzione a mio parere differente da quella prospettata dal mito della grande "convergenza digitale" (che peraltro aveva come modello economico-produttivo e di consumo la televisione).
Federico Pellizzi
http://www3.unibo.it/boll900//numeri/2003-i/W-bol2/Pellizzi/Pellizzitesto.html#22
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