lunedì 4 novembre 2019

Ingenui dotti e intelligenti

Remo Ceserani faceva parte del Comitato scientifico di "Bollettino '900" fin quasi dalla sua fondazione, nel 1995. Era ancora a Pisa, e ricordo il suo messaggio che con grande entusiasmo ci incoraggiava a continuare e a rafforzare la nostra iniziativa di creare una rivista elettronica.
Nel 1995 erano pochissimi gli studiosi che capirono quello che stavamo facendo. Uno fu Raimondi, uno fu Ceserani, e pochissimi altri. Ricordo la sua umiltà, la sua curiosità, la sua semplicità, la sua generosità e la sua intelligenza, doti che cercheremo sempre di emulare e rincorrere con grande stima e con grande affetto. Non solo ricordo i suoi studi, che sono stati fondamentali per noi, ma anche il suo lato umano, che ci ha segnato. Ricordo anche un aspetto che non si può definire "ingenuità", perché è piuttosto ascrivibile alla totale assenza in lui di malizia e cattiveria: una volta divulgò a tutti la sua password unica, e una volta rilanciò una specie di catena di sant'Antonio via email. Per lui contavano altre cose. Era di una franchezza disarmante e pericolosa (per lui) nel descrivere le schifezze del mondo universitario, i disvalori, le carenze, sempre con grande obbiettività e spirito scientifico, senza nessun intento di colpire nessuno, sempre con un certo dispiacere nell'animo e una competenza di studioso veramente internazionale, uno dei pochi studiosi davvero internazionali che abbiamo avuto. Grazie, Remo, da parte di tutta la redazione di "Bollettino '900", e dormi in pace.
fp
A prescindere dal Bollettino, era un grande insegnante, una persona coinvolgente che ha dato un contributo di rilievo e per nulla scontato allo studio della letteratura. Mi piace ricordarlo così piuttosto che per le sue "ingenuità" tecnologiche, per altro rilevabili anche dalla home page attuale del bollettino 900.

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