Caso Cucchi. Pare si stia diffondendo una corrente di pensiero "alternativa" che, anche attraverso lettere aperte e anonime (ma prevedo fior di articoli di giornale firmati, con la stessa tesi) invita Ilaria Cucchi a farla finita di esaltarsi per la condanna degli assassini perché suo fratello non è un eroe (e chi lo dice, chi lo pretende?), ma soprattutto perché la madre di Stefano, invitata a scegliere un avvocato dopo l'arresto di suo figlio, disse al telefono che non se ne sarebbe interessata perché "quel delinquente" l'aveva fatta soffrire abbastanza. Atteggiamento avuto anche da Ilaria Cucchi negli ultimi anni di vita di Stefano. Parenti serpenti, si sa (un po' da ambo le parti, in questo caso).
Ebbene. Spiace vedere che qualcuno "fa girare" di queste fallacie, per mantenere un linguaggio sobrio. Possono essere tutte vere le affermazioni qui contenute, e in tal caso la madre della futura vittima ha la mia comprensione: era stanca, delusa, arrabbiata con suo figlio. E aveva ragione. Non per questo lo si può uccidere, e di certo non da parte dello Stato - che, infatti, ha condannato i colpevoli e le discussioni sono finite. Sono finite?
Quanto alla sorella Ilaria, che potrebbe volere visibilità: se anche fosse questo il suo obiettivo, e di suo fratello non le interessasse nulla, il problema è suo.
Nessun commento:
Posta un commento