Oggi lezione di grammatica, in terza.
Abbiamo fatto le concessive. Le concessive sono quelle proposizioni che cominciano con nonostante, sebbene, malgrado, eccetera.
Ho fatto anche un bello schemino alla lavagna. Bellino bellino. Ero fiero di me.
Loro intanto erano già pronti per addormentarsi.
Poi ho cancellato tutto. Ho cancellato tutto e ho scritto solo due parole, una di qua, una di là.
Una era "SE". L'altra "NONOSTANTE".
Ci sono persone "SE" e persone "NONOSTANTE".
Persone periodo ipotetico e persone concessiva.
Persone che hanno sempre un "Se avessi", "Se fosse andata così", "Se non fosse successo questo" per ogni cosa.
E persone "Nonostante".
Nonostante la sfiga, la famiglia disastrata (e chi non ne ha), gli errori, le avversità, loro vanno dritte, non mollano. Magari perdono, eh. Si fanno anche male. Spesso restano sole a fare a pugni col vento che non ne vuole sapere di soffiare contro. Ma non mollano. Non cercano dei se dietro cui nascondersi. Se qualcosa la vogliono, se hanno un cavolo di sogno, vanno avanti. Nonostante.
Lo so che non si dovrebbe ma lezione è finita con me che mi son lasciato prendere e ho detto, beh, che potevano anche prendere e buttare nel cesso tutto quanto gli ho insegnato in questi tre anni, e ricordarsi solo questo.
sabato 25 maggio 2019
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