mercoledì 29 maggio 2019

Chatter

L'UOMO IN CHAT - 2 Nel tentare di definire l'identità telematica e digitale, tutto è partito da questo principio: che non bisognasse ridurre lo scrittore mediale ad un puro e semplice soggetto sintomatologico della condizione "virtuale", ma piuttosto dar voce a ciò che in lui vi è d'inattuale, vale a dire d'intrattabile.

 Di qui la scelta di un metodo "drammatico", che rinuncia agli esempi e si basa unicamente sull'azione di un linguaggio immediato (niente metalinguaggio) della chat-conference, in tempo reale e sostenuta dallo scripting.

 La descrizione del discorso che si tiene, per il solo fatto che si tiene in modo informatico ma in rete, è perciò sostituita dalla sua simulazione, e a questo discorso è stata perciò restituita la sua persona fondamentale, che è l'io, in modo da mettere in scena non già delle analisi, ma un'enunciazione.

 Quello che viene proposto è, se si vuole, il ritratto; ma questo ritratto non è psicologico, bensì strutturale esso presenta una collocazione della parola: la collocazione di qualcuno che parla dentro di sé, amorosamente, di fronte all'altro (l'Altro), il quale invece non è detto che parli, non essendoci le costrizioni multiple dell'unità di tempo/spazio a ricattarlo.

riprese e elaborate dal sistema

Higoal, l'idea di due giovani imprenditori fiorentini: due telecamere fisse registrano il match, un algoritmo crea la sintesi con azioni e gol. Senza cameramen né regia
Edoardo Lusena
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28 maggio - 9:31 - MILANO
Highlights, goal da rivedere, azioni su cui ricamare ore di discussioni. Il campo è quello della scuola calcio e la sfida quella di un torneo dilettantistico. Alzi la mano chi non ha sognato almeno una volta di poter rivedere una propria prodezza o di avere le immagini di quella papera dell’amico per sfotterlo con benevola cattiveria. È quello che, al tempo dei social e del "tutti protagonisti", promette Higoal, la startup lanciata da due giovani fiorentini, che consente di riprendere qualsiasi partita di calcio senza i costi di cameramen professionisti, senza regia e senza montaggio. È già realtà, nella sua prima versione fissa, ma – viste le tante richieste - la svolta è in arrivo con una versione mobile, con costi ancora più contenuti.

Ma come funziona Higoal? Il sistema attuale, presente al campo Floriagafir di Firenze a pochi metri dall’Artemio Franchi, prevede un treppiede a centrocampo sormontato da due telecamere fisse ad almeno 4 metri di altezza: il tutto è collegato a un pc portatile e basta uno smartphone per avviare il tutto. A fine partita un altro tocco di dito dà il via alla fase due: da questo momento il computer, per una notte, elaborerà tutte le immagini girate nelle due metà campo, riconoscerà le azioni principali, zoomerà adeguatamente sui protagonisti di questo o quel gol e il giorno dopo fornirà delle clip che, dopo essere state visionate, andranno a disposizione delle squadre in campo, mentre l’intera sfida resterà registrata sul computer.
La realtà virtuale va nel pallone
Le due telecamere dell'impianto Higoal ad almeno 4 metri di altezza sulla linea di centrocampo

L’IDEA—   A raccontare l’origine di tutto è Simone Fanfani, 35 anni, che con il socio Diego Mecocci e con l’ingegnere informatico Walter Nunziati, guida il progetto: “Nel 2015 mi trovai a vedere una partita delle giovanili della Fiorentina: in tribuna a riprendere la partita c’erano due allenatori e un osservatore arrivato da Roma. Mi resi conto che mancava qualcosa”. Così, con l’aiuto del Micc, il centro di ricerca dell’università di Firenze e dell’incubatore del Murate Idea Park, è nato Higoal. Perfezionato grazie a un lungo “allenamento”, è il caso di dirlo, degli algoritmi sul campo del Bagno a Ripoli: "Complice – spiega Fanfani – il presidente della società, un professore di Medicina, per formazione portato a credere nella ricerca". E ora che i video sono una realtà raccolta settimanalmente su un portale di calcio dilettantistico, arrivano i feedback: "Ci scrivono i genitori dei ragazzi, felici di poter rivedere azioni e gol, ma i più forti sostenitori sono gli allenatori, tutti cresciuti nel mito di Sarri che è uno dei tecnici più attenti nella preparazione delle partite attraverso l’analisi del gioco".

GLI OBIETTIVI —   "Abbiamo avuto le prime richieste anche da Piemonte ed Emilia Romagna. Il costo attuale è di circa 2.500 euro, ma l’obiettivo è quello di mettere a punto un sistema portatile con costi più bassi". Per arrivarci Simone sta preparando il suo secondo viaggio in Cina dove Higoal ha interessato diversi imprenditori che potrebbero contribuire all’obiettivo di raccogliere 300 mila euro per lo sviluppo: "In Cina hanno le idee chiare - conclude - puntano a 50 mila scuole calcio entro il 2025, a un campo ogni 10 mila abitanti entro il 2030. E tutto questo perché vogliono vincere i mondiali entro il 2050".

Lo stato della scuola

Settembre 2008
Zero in condotta in tempo reale
di Orazio Converso


All'inizio di settembre con Azzeramento, nel solito linguaggio truculento che utilizza i termini crudi della matematica ordinaria per farsi forza, lo Stato di Cose Esistente (raramente di individui, giammai di persone, sembra) indica le selezioni scolastiche preliminari per il reclutamento degli studenti. La macchina è già in moto, le scelte dei ragazzi sono abbozzate e attendono soltanto di essere misurate. Un moto di corpi vorticoso si agita intorno alle caselle vuote da riempire, per passare alla fase successiva, dopo i test, quella che rimanda sempre ad una più alta e precisa, implacabile e giusta. Proprio quella che desideriamo dai pareggiatori di turno, una fase finale, certa. Il plenipotenziario per l'Istruzione l'Università e la Ricerca (sic) parte da lontano perchè l'operazione questa volta sia radicale e definitiva, dal Maestro Unico delle scuole elementari al Presidente Raro, esempio di padre nobile della nazione, o almeno della nazionale. Intanto “la terra muta e attonita / alla ricomparsa dell'Uom Fatale” sonnecchia e sogna, gnagne e fotte, presa da ben altre urgenze in un disperato azzeramento della condizione individuale in quella collettiva della globalizzazione, invece che nella sua possibile risoluzione nei grandi numeri. Lo zero a zero, lo zero virgola, lo zero assoluto, l'uguale a zero, lo zero spaccato, lo stesso zero in condotta, tutti gli zeri della cucina che articolano il computo finiscono però con il riportare confusione e disorientamento nel campo appena fermato del conformismo e dell'ordine, quindi meglio soprassedere, chiudere i conti, rincantucciarsi.

Lo stato della scuola non promette altro, se non una classifica, un computo-metrico. Tanto basta alla macchina, ci si occupi dei corpi in altro luogo. Si vive sempre altrove, del resto, in un mondo novo che riusciamo a intravedere e a disegnare da noi stessi. Può sembrare questo, il lusso dell'esistenza, cosa secondaria e terziaria, opzione ulteriore, non priorità assoluta dell'essere umani: attenzione! così i ragazzi finiscono con il pensare che quel che loro sentono vivo prendere forma nelle altalene dei giorni, questo sia solo una sinecura individuale dovuta al capriccio dell'esistenza – cosa che sappiamo pur sempre vera! - e che non ci sia visione possibile, idea da condividere che vada oltre lo stato di cose esistente.
Il poeta che ama le misure sopra ogni cosa, che vive nelle cose da fare, finisce con il darci prezioso un sottoprodotto come navigatore, il quadro dei versi, la tabella la matrice il foglio elettronico, senza curarsi d'altro che di andare verso ciò che non sa, che non capisce, come unica risorsa. Non lascia mai nulla di sè al vicino, ma lo porta il più lontano possibile, dove può spingersi lo sguardo. Alla scuola dei poeti s'impara sicuramente, e si dimentica, il corpo vive dolentemente “mi svegliavo sorridente, ma stanco / non avevo requie..”, la mente estesa si espande, le cose riprendono e i nostri pensieri prendono forma per altro.

[per evocare un contesto adeguato al discorso tenuto qui sopra, dal sito del programma televisivo "Mediamente", dedicato alle nuove tecnologie della comunicazione, riprendiamo dall' intervista a Jean Baudrillard - Parigi, 11 febbraio 1999 “.. alla fine del XX secolo, siamo impegnatissimi a tentare di recuperare tutta la storia del Novecento, di comprendere cosa ne sia stato, e regolare i conti sospesi, fare un bilancio. In effetti non ci si riesce, si cerca di resuscitare tutto ma senza successo, poiche' ormai non siamo piu' nel tempo storico ma in una diversa dimensione temporale: quella del tempo reale, e il tempo reale e' privo di coordinate, per cosi' dire. E dunque probabilmente non e' l'unico, puo' non essere il modello definitivo, e saremo noi a stabilirlo, ma in ogni caso esso rappresenta comunque una rottura del senso del tempo, questo e' certo. “]

lunedì 27 maggio 2019

Giacomino

Miei carissimi Italiani ed Europei Sento riaprirmi l'anima al ritorno della primavera, che certo due mesi addietro, era oppresso in modo ch'io mi facea maraviglia a me stesso e disperava di provar più consolazione in questo mondo.

 Più volte ultimamente sapendo che celebrate i dugentanni del mio idillio sull'infinito m'è accaduto di addormentarmi con alcuni di que' versi in bocca; dormire pensando o sognando tutt'altro, e risvegliarmi ripetendo fra me gli stessi versi.

 Pare che l'anima nell'addormentarsi deponga i suoi pensieri e immagini, come deponiamo i vestimenti, in un luogo alla mano, affine di ripigliarli, subito svegliata.

 E questo pure senza operazione della volontà, tanto m'è caro il vostro amore del quale vi ringrazio senza fine

Ripenso a quello ch'io scriveva al

Vivisettore

devastata) da lui violentemente "montate" - sicché in certo senso si può dire, come hanno fatto in tanti, che Balestrini sia stato un grande scrittore senza scrittura: cioè senza una "sua" scrittura - sono infatti oggi, quasi sempre, descrizioni di immagini già viste, in foto o in video. Se quarant'anni fa alla violenza dei "fatti" si sommava quella dei media, e poi quella del loro vivisettore letterario, ora si aggiunge un quarto livello, la traduzione delle immagini in parole: ekphrasis selvaggia che ha per esito - nella psiche di noi tutti consumatori seriali di violenza massmediatica - un curioso ritardo, un soprassalto mentale o risentimento sensoriale (dove

sabato 25 maggio 2019

dr.House

Oggi lezione di grammatica, in terza. Abbiamo fatto le concessive. Le concessive sono quelle proposizioni che cominciano con nonostante, sebbene, malgrado, eccetera. Ho fatto anche un bello schemino alla lavagna. Bellino bellino. Ero fiero di me. Loro intanto erano già pronti per addormentarsi. Poi ho cancellato tutto. Ho cancellato tutto e ho scritto solo due parole, una di qua, una di là. Una era "SE". L'altra "NONOSTANTE". Ci sono persone "SE" e persone "NONOSTANTE". Persone periodo ipotetico e persone concessiva. Persone che hanno sempre un "Se avessi", "Se fosse andata così", "Se non fosse successo questo" per ogni cosa. E persone "Nonostante". Nonostante la sfiga, la famiglia disastrata (e chi non ne ha), gli errori, le avversità, loro vanno dritte, non mollano. Magari perdono, eh. Si fanno anche male. Spesso restano sole a fare a pugni col vento che non ne vuole sapere di soffiare contro. Ma non mollano. Non cercano dei se dietro cui nascondersi. Se qualcosa la vogliono, se hanno un cavolo di sogno, vanno avanti. Nonostante. Lo so che non si dovrebbe ma lezione è finita con me che mi son lasciato prendere e ho detto, beh, che potevano anche prendere e buttare nel cesso tutto quanto gli ho insegnato in questi tre anni, e ricordarsi solo questo.

venerdì 24 maggio 2019

politica

-------martedì 28 gennaio 2003, 17.55.36--------

a)
> il progetto voxsophia non è affatto abbandonato, anzi: predisponiamo
>per l'inizio del tuo seminario -che si avvicina- tutto ciò che è
>necessario perché gli studenti (uno o due a sera) animino una
>discussione che deve potersi svolgere conteporaneamente per e-mail (con
>voce e immagini per chi ce l'ha), sms, telefono e radio, dal
>Dipartimento o da un calcolatore a casa. Addirittura Virgilio comincia a
>fare una cosa del genere. Dimmi quali sono le precondizioni strutturali
>indispensabili e io smuovo l'appalto.


vox gia' esiste, funziona. nel fine settimana lo portiamo a pescara all'icranetwork di remo ruffini. voxsophia nascera' su radici diverse (utilizzera' software totalmente open: elinuxNuke2003 del griad, un server linux di saverio e francesco, con software dedicato per il modem voice, il modem per sms, le applicazioni di nicola,..) e vivra' della sperimentazione del Corso di Laurea per svilupparsi autonomamente. il seminario sul web sara' sicuramente un primo momento di attivazione con coinvolgimento in solido degli studenti (e vostro).

per cio', occorre: la macchina voxsophia gia' detta con in meno il software del Supervoice che saverio sostituira' con fonti open e il server Windows che francesco rendera' superfluo con Linux; ma occorrera' il server Real indicato da nicola. serve inoltre una unita' di backup a nastro indicata da saverio, dei dischi supplementari per mondoailati (francesco).

le risorse umane. per il progetto di rendere autonoma l'infrastruttura tecnologica del Corso di Laurea: sistema (francesco in loco [junior], saverio come 'senior' a distanza con compiti solo di consulenza - e non di gestione come francesco, anche per non creare sovrapposizioni); applicazioni (nicola); reference (orazio, giuliana ma con disponibilita' di tempo reali o studente-lavoratore a suo sostegno)

intanto giuliana chiede aiuto per l'ordinaria amministrazione... dunque,


1. occorre il contratto che era di angelo per francesco (sysadmin); uno equivalente ad uno studente lavoratore come francesco per il supporto a giuliana per la gestione-amministrazione del portale.
2. per vox, contratti a saverio, nicola - che sono analisti senior - e all'editor (a economia, per attivita' analoga, abbiamo contratti complessivi [ 8-10 mesi] per diciassettemila euro con impegno minimo di saverio: quindi, contando di condividere le risorse con il griad, dimezza la cifra e conta per i nostri contratti al Corso di Laurea .... euro con saverio coinvolto discretamente).

il punto 1. va risolto con una certa urgenza.

b)
>non è in questione il tuo gruppo (non era il nostro?), con cui
>abbiamo un progetto di ricerca e di attività avanzato.
>Ma io porto la croce di una responsabilità complessiva, anche per i
>compiti di retroguardia, e devo distribuirli in modo che tutta la
>baracca vada avanti, non solo la cavalleria d'assalto, ma anche i carri
>con le cucine. Questo vuol dire che oltre ai contratti Saverio, Francesco
>& co., da collocare su quel progetto (e dammi un organigramma d'assieme:
>te lo avevo già chiesto), mi riservo di darne altri per altre funzioni.

vorrei coinvolgere sabina, massimo, amedeo.

>E mi aspetto non che ti innamori dell'ing. **** (sei libero di farlo,
>ma non obbligato), ma che ci sia rispetto fra persone che lavorano a
>cose diverse (e su server diversi!) nello stesso ambiente.

rispetto, proprio di questo parlavo: ad ingegneria non sanno di che si parla. e scusami la franchezza. (*** non c'entra: e' questo il guaio; ha scelto da tempo di non contare nulla, facendomi perdere lavoro e soldi. come potrei far finta di nulla? non sono un santo e non voglio diventarlo. non sono cosi' vissuto come °°° che fa finta di niente e lo richiama in ballo come se nulla fosse) penso che l'innesto di marasco, salatino, tradigo, mancuso e altri giovani leoni del networking di cosenza nel tuo Corso di Laurea lo proiettera' ben oltre gli stanchi steccati dell'engineering classico dell'universita', con una economia virtuosa che non guasta. mi sentiro' di aver compiuto la mia 'missione' se solo ti avro' fatto entrare in contatto con quel mondo di 'filologi della rete'.


c) > una "Finestra sul lavoro" in mondoailati ci starebbe proprio bene:
>seminari, tirocini, notizie dal mondo del lavoro. Pensala prima (Bruno e
>Celani possono dare una mano, forse anche Sergi e Arcuri, Jacobini?), e
>poi coinvolgiamo tutti i nostri partner.
>La prossima riunione con loro sarà a inizio marzo: non sarebbe male
>poter dare a quel punto l'avvio pubblico.

a inizio febbraio ci lavoriamo.

d)
>ricominciamo le discussioni del venerdì pomeriggio alla Basso a Roma,
>e ti metto qui sotto il calendario.

grazie, intanto mi sono perso jervis per un soffio.


loosetv

editor to: DanieleGambarara---daniele_weekend_30maggio----gio vedì 29 maggio 2003, 13.19.14 segue elenco delle cose da fare e sua possibile 'calendarizzazione' (diomiperdoni il termine),ma prima:
interfacce. banali, 'comunicative', immerse in un formalismo estetizzante cosiddetto professionale e corrispondente ai canoni (di che? si fa presto a trovarne): interfacce di bronzo inespressive, statiche e inchiodate a pretese di esaustivita' e di 'progetto', dettate da un determinismo informativo primitivo soidisant scientifico. niente a che fare con la prercezione dei videogiochi,..., che narri nelle modalità la destinazione dinamica e interattiva del web.
nome del progetto. la redazione di mondoailati (luca in specie) ha voluto un nome per il progetto con cui si propone una redazione telematica al CdiL in cui abbiano parte cospicua i wed03 (studenti seminario webEditing del 2003). per ora il nome e' "crossover" come progetto di superamento delle forme redazionali classiche, anche del web, of course. l'editor che vi scrive ha proposto il modello comunicativo dei gialappa's come il piu' vicino alla lettera e alla prassi del modo di porsi degli studenti: spettatori-protagonisti degli eventi mediatici e collettivi, commentatori cinici e distratti, pronti ad infiammarsi se la cosa prende significato e ad abbandonare posizioni conformi al clan di appartenenza.


Su per il corso

il maestro celestin freinet stampava a scuola con i ragazzi, spediva lettere, editava testi originali. con lui altri insegnanti s'intendevano per attivare la rete per gli allievi. ecco dunque che esiste gia' da tempo un modo di andare oltre i problemi, per non rimanere schiacciati sotto il loro peso; un modo di gettarsi al di la' dell'ostacolo senza neanche rimuoverlo rimuoverlo.

martedì 21 maggio 2019

capannelle

capannelle
videor mi manda un sms, ed io che faccio? 1996videor_com l'emittente telematica della loosetv
Videor al Caspur mi mandava un sms per avvisarmi dell'evento. Emozioni del privato/pubblico. Un server Linux dedicato alla sperimentazione di Videor e la Telematica di Elio Pagliarani e Orazio Converso mandava amorosi messaggi ad un telefonino mobile errante. Una cortesia di Maurizio Goretti che vedeva la nostra apprensione per un server ballerino con una root condivisa che andava seguito passo passo, e con una difesa attiva che era presenza continua oltre i suoi webrobot, - il massimo della caos community che albergava.

Sono dunque vent'anni a scavallare secolo e millennio, anni zero a seguire, e rete veloce mobile e matura ovunque, comunque, ordunque.

Rootiers, 2000

Cosa altra cosa

Rossini opera comica
Cosa altra cosa
   se no è la stessa cosa,
   che sia la cosa stessa
   a essere più se stessa
Vito Riviello
   sino ad essere fuori cosa
   e cosa in se stessa.
   Da una cosa all’altra
   la cosa non rinunzia
   alla sostanza stessa della cosa,
   una cosa è una cosa e una cosa
   cosa che sia sempre
   nata dalla stessa cosa
   ma diversa pur essendo la cosa stessa.
   Cosa cosae cosae cosam cosa cosa
   quale cosa? il nome della cosa…
   è sempre nella cosa.



equivoco della luna

Quando la mente vaga
(La mente vaga {Vaga la mente estesa [Vagamente 
💅 curando le unghie
..
Hai chiuso gli occhi / Nasce una notte piena di finte buche / Come di sugheri di reti calate nell'acqua { nel mare } la pioggia

Hai chiuso gli occhi Nasce una notte piena di finte buche, di suoni morti come di sugheri di reti calate nell'acqua. Le tue mani si fanno come un soffio d'inviolabili lontananze, inafferrabili come le idee. E l'equivoco della luna e il dondolio, dolcissimi, se vuoi posarmele sugli occhi, toccano l'anima. Sei la donna che passa come una foglia. E lasci agli alberi un fuoco d'autunno.

lunedì 20 maggio 2019

19, prendere il linguaggio alla lettera

<--!Garritano il non luogo testo della marca!--> da Convideo (n)

Francesco Garritano Partiamo dal tema: La marca del territorio e il non-senso del luogo. Tu sostanzialmente offriresti il niente per non identificare il luogo, per uscire da un ordine di mercificazione e da una logica pubblicitaria che e' quella di fornire il prodotto. Il problema di fondo, primo problema e': si puo' essere identificati anche per il niente.
(...)

Francesco Garritano - ma la cosa puo' funzionare in termini assolutamente speculari. Se tu offri come identita' il niente - Marcello te lo puo' dire - offri un prodotto. C'e' una strategia linguistico-verbale di mercato in cui si offre come prodotto il niente. Veniamo al punto: e' possibile dis-identificarsi, e' possibile dis-identificare un luogo? Questa e' la posta in gioco. Sulla base di cio' che l'editor prefigura, ho qualche perplessita' (..) Supponiamo di entrare in un orizzonte di mercato che voi mettete tra virgolette e in questo caso vi raffrontate con mezzi a livello linguistico - perche' si parlava di pubblicita', percio' di un orizzonte pubblicitario che l'editor accoglie. Questo punto deve entrarci; e deve farlo volendo dis-identificare un luogo affinche' non si entri nell'orizzonte del Supermarket, appunto.


19, hanno di svolta il tema

i mezzobusto di Sergio Saviane per 3/4
3/4



Gioco

il più bel gioco matematico è il calcio, subito dopo è il pensare con parole (ce n'è un'altro?), infine.. L.N.Tolstoj, sembra che ...